BIOGRAFIA ARTISTICA
LINA LETELLO (Giardini 1945) Pittrice di formazione autodidatta inizia la sua attività artistica alla metà degli anni '70 partecipando a numerose esposizioni personali e collettive, è inserita nel 1983 nel catalogo COMED COMANDUCCI (decima edizione) insieme ai maggiori esponenti dell'arte italiana contemporanea. Nella sua lunga carriera ha prodotto e venduto centinaia di opere, è stata recensita da importanti giornali nazionali come Il Secolo XIX, La Stampa, Avvenire; è stata titolare di 3 gallerie d'arte in Diano Marina in cui ha esposto i propri dipinti. I suoi soggetti tipici sono le rappresentazioni floreali e paesaggistiche con particolare interesse verso il paesaggio marino, senza però tralasciare alcuni temi classici della pittura figurativa come la natura morta e i ritratti a tema religioso. Le sue tecniche predilette sono la pittura con colori ad olio e
l' acquerello.
l' acquerello.
Critica:
“Nella Pittura di Lina Letello colpiscono subito i colori. A
volte tenui, vellutati, a tratti più vivaci. Mai violenti. I colori
della natura, dei fiori , degli alberi. La Letello che predilige le
piccole dimensioni, non trascurando la miniatura, fa emergere le sue
immagini, le sue nature morte da sfondi scuri stagliandone
maggiormente i contorni ed evidenziandone le forme. Il disegno è
sicuro ma si sfuma in chiaroscuri appena accennati che danno un’
impressione cromatica del tutto particolare. La pittrice della sua
Sicilia ha ancora il calore che ha temprato però nel soggiorno non
breve sulla riviera di Liguria. Nelle opere in rame che completano l’
impegno artistico della Letello si avverte sempre uguale quella
ricerca e quello studio che sono presenti nelle sue pitture.”
-Guido Goya corrispondente da Sanremo dell’ “Avvenire”
1979-
“I suoi fiori sulla tela sono senza profumo ma non te ne
accorgi” - Roberto Basso “La stampa” 1983-
“Il microcosmo di Lina Letello spalanca un orizzonte fatto di
sensazioni piacevoli e ti immerge in un mare dove la semplicità
naviga con il vento dell’ ispirazione più spontanea. Gli
accostamenti e la scelta delle policromie sono dosate sempre alla
perfezione e invitano a superare la barriera della tela per scrutare
sugli sfondi sofferti impenetrabili”
-Angelo Basso “ Il secolo XIX” 1985-
-Angelo Basso “ Il secolo XIX” 1985-
"ARMONIA
POETICA DEL COLORE NEL FASCINO DEL REALE NEI
DIPINTI DELL’ARTISTA LINA LETELLO"
"Il
sentimento delle cose colora la realtà nella splendida arte
pittorica dell’artista Lina Letello, mentre si posa nel mondo di
memorie ed emozioni, mediante lievi pennellate impressionistiche che
si susseguono con toni di antica fattura in un’atmosfera romantica
ed ottocentesca, in cui il caldo cromatismo, tra i toni terrosi, i
verdi muschiati della vegetazione, i rosa smorzati ed i grigi
perlacei, diviene un canto melodico al di là dello stesso tema
affrontato. E’ un verismo, quello nei paesaggi dell’artista Lina
Letello, in cui è evidente l’armoniosa fusione negli accordi
tonali e contrasti cromatici, dove risalta la vivacità e la
brillantezza dei colori che si stemperano nella calda luminosità,
sempre in una particolare e fresca atmosfera di evocazione francese,
da Cézanne a Monet nella riedificazione a memoria dei paesaggi,
mediante la poetica dell’immaginario che si dilata in una
dimensione quasi fantastica. Così, la rustica armonia della
campagna, vedute ariose marine, tra tramonti fiammeggianti sono
tradotte con amorosa partecipazione dall’artista Lina Letello,
soffermandosi con un senso di romantica nostalgia in suggestivi
paesaggi immersi nella quiete e nella rigogliosa vegetazione,
cogliendo il riflesso della luce tra i vapori dell’atmosfera nella
contemplazione del reale. Tutto si rivela nella luminosità che
diviene trasfigurazione simbolica del mondo visibile, attraverso
un’ottica soavemente allusiva in una narrazione che via via diviene
sognante. L’aspetto fenomenico del paesaggio, quindi, capta il
bagliore della luce in visioni trasognate, tra distese di cieli
onirici, dove gli spazi ricreati dalla fervida fantasia appartengono
ad un logos ideale di emozioni nei dolci abbandoni nostalgici e
nell’atavico dialogo con la natura. E proprio, l’ispirazione alle
meraviglie naturali nei paesaggi quasi idilliaci che si nutrono di
bellezza nei silenzi d’animo, determinano nel suo linguaggio
artistico una costante evoluzione nel calibrato equilibrio tra
forma-luce-colore nell’unità tonale delle opere d’arte. Ecco che
allora, i delicati motivi floreali nelle suggestioni luminose sono
raffigurati tra valori soffusi, mentre i rosati patinati d’antico
si disciolgono nella calda luminosità e nella morbidezza dei colori
che raccontano con afflato poetico memorie e tracce di vita vissuta.
Ecco perché, il colore tra accordi squisiti, conserva il fascino
dell’antico, svelando la trasfigurazione del reale in paesaggi,
dove l’alta idealità è modulata da echi culturali di una
romantica arte ottocentesca. Ma soprattutto, colpisce la qualità di
una pittura che si fa poesia, cioè esce dalla descrizione
naturalistica per divenire evasione dello spirito. L’orizzonte si
allarga, i pensieri vanno al di là delle cose contingenti, mentre il
quotidiano appare rivelazione in magica bellezza nella costante
ricerca di morbide espressioni coloristiche che traducono
spontaneamente, tra i vapori di una soffusa luminosità le voci
segrete e musicali dell’armonia pittorica. L’arte si fa messaggio
universale di sentimenti."
-Carla
d’Aquino Mineo - Critico d'arte e curatrice della Galleria d'arte "Maison d'art" (PADOVA) 2014-